CALCOLO IMPOSTA REGIME FORFETTARIO

CALCOLO IMPOSTA REGIME FORFETTARIO

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Calcola in anticipo quanto dovrai versare l’anno prossimo e non farti trovare impreparato.

Scopri quanto dovrai mettere via ogni mese per poter pagare le tasse il prossimo anno e quanto ti rimane al netto delle tasse e dei contributi.

Inserendo nelle apposite celle l’incasso del mese potrai avere sempre a disposizione una situazione aggiornata dell’andamento della tua attività e un calcolo sempre aggiornato delle tasse e dei contributi dovuti.

Con la versione PREMIUM avrai inoltre a disposizione la Contabilità sempre aggiornata, uno Scadenziario con tutte le scadenze fiscali (tasse da versare, bolli, ecc..), un Bilancio sempre aggiornato e una serie Analisi per gestire al meglio la tua attività.

calcolo imposte nel Regime Forfettario

Il calcolo delle tasse nel Regime Forfettario avviene tenendo in considerazione quattro fattori principali:

  • L’Imposta Sostitutiva a percentuale(il 5% o il 15%);
  • il Codice ATECO(un codice alfanumerico che viene utilizzato per classificare i diversi tipi di attività e che viene scelto al momento dell’apertura della partita IVA);
  • il Coefficiente di Redditività(una percentuale fissa a seconda del tipo di attività, che viene utilizzata per determinare quanta parte dell’incassato è da tassare);
  • i Contributi Previdenziali.

L’imposta prevista nel Regime Forfettario viene chiamata Imposta Sostitutiva e, per l’appunto, racchiude e sostituisce tutte le tasse del regime ordinario (IRPEF, IRAP, addizionali comunali e regionali).

L’imposta sostitutiva è molto conveniente, e può essere pari al 5% (per coloro che aprono una start-up per i primi cinque anni di attività) o pari al 15% (dal sesto anno di attività in poi o per tutti coloro che non aprono una start-up), e dovrà essere applicata al solo Reddito Imponibile Netto.

Per sapere quante tasse pagare su un determinato fatturato, è necessario calcolare il relativo Reddito Imponibile, poiché l’imposta sostitutiva non sarà applicata sul totale del fatturato (il reddito lordo) ma solo, appunto, sul Reddito Imponibile. 

Nel Regime Forfettario, infatti, non si sottraggono le spese realmente sostenute durante lo svolgimento dell’attività, come invece avviene nel regime ordinario, ma viene calcolata una cifra fissa di “spese forfettarie” in base al Coefficiente di Redditività di ciascuna attività professionale.

Il Coefficiente di Redditività è un coefficiente a percentuale, che varia in base alla categoria di attività ed è associato a un Codice ATECO con cui vengono classificate tutte le attività economiche.

Il Codice ATECO viene scelto al momento dell’apertura della partita IVA.

Una volta stabilito il proprio Coefficiente di Redditività, per calcolare le tasse da pagare in Regime Forfettario è prima necessario calcolare correttamente il Reddito Imponibile considerando il principio di cassa e non quello di competenza.

Ciò significa che bisogna considerare solo le fatture incassate nell'anno d’imposta: per esempio, se l’incasso di un’attività svolta a fine anno avverrà l’anno successivo, quel ricavo non andrà considerato nel reddito imponibile di quest’anno, ma nel successivo.

Adesso, con il Coefficiente di Redditività e il Totale dei Ricavi, è possibile calcolare il Reddito Imponibile. Per calcolarlo, è sufficiente moltiplicare il Totale dei Ricavi dell’anno fiscale di riferimento per il Coefficiente di Redditività stabilito, e si otterrà così il Reddito Imponibile Lordo, cioè quello su cui bisogna pagare le tasse (dopo aver tolto i contributi).

Per calcolare le tasse da pagare è però necessario fare un ultimo passaggio: sottrarre i Contributi Previdenziali pagati nell’anno dal Reddito Imponibile Lordo (calcolato prima), per ottenere il Reddito Imponibile Netto.

I Contributi Previdenziali versarti dipendono dall’attività economica di riferimento. Per semplificare, suddividendo i lavoratori in macrocategorie, si può dire che:

  • coloro che possiedono una ditta individuale devono iscriversi alla gestione IVS Artigiani e Commercianti;
  • coloro che sono liberi professionisti devono iscriversi alla Cassa di riferimento della propria attività (es. l’Inarcassa per gli architetti, l’Enpap per gli psicologi, ecc..), oppure devono iscriversi alla Gestione Separata INPS.

Una volta che sappiamo i Contributi Previdenziali versati durante l’anno dobbiamo sottrarre questa cifra dal Reddito Imponibile Lordo per ottenere il Reddito Imponibile Netto su cui, finalmente, calcolare le tasse.

A questo punto per calcolare le tasse basterà moltiplicare l’imponibile per l’Aliquota Sostitutiva di cui abbiamo parlato all’inizio, cioè il 5% o il 15%.

Vediamo ora un esempio:

Freelance iscritto alla gestione separata INPS

Coefficiente di redditività: 78%

Imposta Sostitutiva: 15%

Totale incassi annui: € 40.000

Calcoliamo il Reddito Imponibile moltiplicando gli incassi totali annui per il coefficiente di redditività:

€ 40.000 x 78% = € 31.200.

Ipotizzando che il Freelance abbia versato nell’anno contributi previdenziali INPS (Gestione Separata) per un totale pari a € 8.000, andiamo a calcolare il Reddito Imponibile Netto:

€ 31.200 - € 8.000 = € 23.200

Ora possiamo calcolare le tasse.

Moltiplicando il Reddito Imponibile Netto per l’Imposta Sostitutiva troviamo le tasse da pagare per l’anno di riferimento:

€ 23.200 x 15% = € 3.480.

 

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calcolo imposta regime forfettario

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CALCOLO IMPOSTA REGIME FORFETTARIO

calcolo imposta regime forfettario

Hai bisogno di calcolo imposta regime forfettario? Beh, sei nel posto giusto.

Come calcolare i contributi INPS e l’imposta sostitutiva agevolata di un professionista forfettario?

Hai bisogno di fare il calcolo imposta regime forfettario? Ormai moltissimi professionisti o lavoratori autonomi sono inquadrati nel regime forfettario usufruendo di alcuni vantaggi a livello di imposte dirette non proprio male. Ma come funziona il regime forfettario in cui molte partite iva sono inquadrate?

COS’È IL REGIME FORFETTARIO

Il regime forfettario è un regime fiscale agevolato con aliquota sostitutiva pari al 15%. Ovviamente questa imposta va a sostituirsi a IRPEF, IRAP e addizionali varie. Una delle cose interessanti per chi apre partita iva è che per i primi 5 anni l’aliquota del 15% è ridotta al 5%. Bello no?

REDDITO IMPONIBILE

Per prima cosa bisogna sapere come fare per calcolare il reddito imponibile e per fare questo occorre innanzitutto conoscere il tuo codice ATECO. Non sai quale sia il tuo codice ATECO? Chiedilo a chi ti ha aperto partita Iva.

Il codice ATECO indica il tipo di attività svolta e in base a questa, è stabilito un coefficiente di redditività che varia dal 40% al 86%.

Il REDDITO IMPONIBILE è dato dal valore del fatturato LORDO moltiplicato per la percentuale di redditività.

Valore fatture emesse nell’anno 2022 = 20.000€ -> reddito imponibile = 20.000*0,78 = 15.600 €

Trovate a questo link (clicca qui) la tabella relativa ai coefficienti di redditività dell’Agenzia delle Entrate.

QUANTO SI DEVE VERSARE

Dopo aver calcolato il reddito imponibile è facile calcolare l’imposta sostitutiva relativa al periodo considerato.

Per fare ciò basterà moltiplicare il reddito imponibile per 15% oppure 5% e avrete l’imposta sostitutiva relativa all’anno di riferimento.

ATTENZIONE: se l’anno precedente avete versato delle somme a titolo di contributi previdenziali, queste vanno TOLTE dal reddito imponibile.

Ipotizziamo di aver versato 3.500€ di contributi previdenziali nell’anno 2021, il reddito imponibile NETTO è pari a 15.600 – 3.500 = 12.100 € e quindi su 20.000 € di fatturato 2022, l’imposta sostitutiva da pagare sarà di 12.100 * 15%= 1.815 €

QUANDO

Il versamento dell’imposta sostitutiva deve essere fatto secondo le modalità di versamento delle imposte sui redditi.

Salvo proroghe quindi, il saldo che risulta da versare e l’eventuale prima rata di acconto devono essere versati entro il 30 giugno dell’anno in cui si presenta la dichiarazione, oppure entro i successivi 30 giorni pagando una maggiorazione dello 0,40%. La scadenza per l’eventuale seconda o unica rata di acconto è invece il 30 novembre.

L’acconto è dovuto se l’imposta dichiarata nell’anno (riferita, quindi, all’anno precedente) è superiore a 51,65 euro. L’acconto è pari al 100% dell’imposta dichiarata nell’anno e deve essere versato in una o due rate, a seconda dell’importo:

  • unico versamento, entro il 30 novembre, se l’acconto è inferiore a 257,52 euro
  • due rate, se l’acconto è pari o superiore a 257,52 euro; la prima pari al 40% entro il 30 giugno (insieme al saldo), la seconda – il restante 60% – entro il 30 novembre.

Trovate questa informativa cliccando qui

 


La deduzione delle spese

Il regime forfettario non permette la deduzione delle spese dal reddito.

Cosa significa questo? Se hai spese molto elevate conviene fare un analisi dei costi-benefici legati al regime ordinario con IRPEF.

SCARICA il nostro File per il calcolo della convenienza!

Se siete forfettari, inserendo il valore delle vostre fatture ed eventuali somme corrisposte nell’anno per imposte o contributi previdenziali,  potete andare a calcolare l’imposta sostitutiva da versare come saldo, quella relativa all’anno di riferimento, i contributi da versare a saldo e quelli dell’anno di riferimento. Quindi troverete il reddito NETTO, ciò che vi risulterà dopo aver dedotte imposta e contributi.

Ovviamente il valore INPS e di IMPOSTA SOSTITUTIVA è quello che deve essere pagato l’anno successivo a quello di riferimento.

 

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